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lunedì 4 novembre 2013

Quanto amate la vostra bici?

Si avvicina l'appuntamento con il "Corso d'uso e manutenzione base della bicicletta" che si terrà il prossimo 16 novembre patrocinato dal nostro gruppo visto che in tanti frequentiamo Villa Pamphilj anche in bici e che l'uso di questo mezzo a impatto zero è sempre più diffuso anche in una città "difficile" come Roma. Ogni dettaglio lo trovate su Facebook cliccando qui o per quanti di voi ancora resistono al fascino dei social network cliccando qui

Nel frattempo ripercorriamo la storia della mountain bike con il supporto degli amici di 16bici (che trovate anche su Facebook)




Storia della MTB

Quali sono le tappe che dalla Draisienne in legno del Barone Karl von Drais ci hanno portato ai tecnologici modelli in fibra di carbonio ed alla biciclette a pedalata assistita? Iniziamo da oggi la pubblicazione a puntate di una storia della MTB basata sulle ricerche documentali ed iconografiche di Federico Marro: un amico di 16bici che ringraziamo sin d'ora ed al quale chiediamo di tollerare benevolmente gli adattamenti e le integrazioni che apporteremo al suo prezioso lavoro.



1. La nascita della bicicletta
Prendendola alla larga, la mountain bike è la prima bicicletta in assoluto, nata nel 1818 dalla creatività del Barone Karl von Drais, il quale si divertiva ad usarla tra i campi e i boschi della sua Germania. La prima bicicletta (la Draisine) era quindi una bicicletta da fuoristrada (facile, visto che tutte le strade all'epoca erano sterrate o al massimo lastricate): quindi era una mountain bike! Non ce ne vogliano i cugini "bitumari", ma loro sono evidentemente arrivati dopo.

A dire il vero, c'è chi sostiene che la prima bicicletta sia stata il celerifero, creato in Francia: ma questo al contrario della Draisine non aveva sterzo.

Infine, e con orgoglio italico ricordiamo che qualche secolo prima Leonardo Da Vinci aveva elaborato un progetto che prevedeva addirittura la trasmissione a catena.


Una Draisina puo' essere visualizzata al Museo Galileo di Firenze: http://mostre.museogalileo.it/biciclette/sezione/Draisina.html

Alcuni esemplari di celerifero possono essere visti al Museo Nicolis:
http://www.museonicolis.com/it/doc-34-1.aspx

Per informazioni sul Codice Atlantico di Leonardo consigliamo il link:
http://www.midainformatica.it/digitalizzazione/leonardo/leonardo_HD.html


1 commento:

  1. 2a puntata:
    50 anni dopo la Draisine, comparve il velocipede, che aveva una grande ruota anteriore:ma qui siamo nel campo delle city bike. 
    Giudicate voi stessi l'opportunità di andare in un bosco o giù per una pietraia con questo coso; quindi la MtB restò confinata ancora alla draisine.
    In questo periodo, con la crescita delle città attorno alle nuove industrie, la locomozione urbana è evidentemente una necessità più impellente che non l'avventurarsi per campi e boschi.
    La novità è sicuramente che si vedono i pedali. Non quelli genialmente prefigurati da Leonardo, ma due concrete leve snodate attaccate alla ruota anteriore. Non avremmo biciclette senza pedali. Però Leonardo aveva adattato la catena (pulegge e ruote dentate erano già presenti in diversi meccanismi di sollevamento e spostamento) e la catena qui ancora non c'è.

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